Il nuovo buono fruttifero postale ordinario disponibile dal 5 ottobre 2023

Il ottobre 2023 Poste italiane ha interrotto la vendita del buono ordinario serie TF120A230606 ed ha iniziato la distribuzione di un nuovo buono fruttifero postale ordinario con dei nuovi tassi di interesse e rendimenti fissi crescenti. Questo nuovo buono ha durata 20 anni ed ha il numero di serie TF120A231005.

Con il nostro staff di esperti di finanza e giuristi abbiamo passato al microscopio il nuovo buono fruttifero postale ordinario per capire e poi spiegarvi tutti i dettagli, anche quelli nascosti. Le nostre fonti sono state il sito di Cassa depositi e Prestiti (CDP), il sito di Poste italiane, i fogli informativi del prodotto che trovate anche in basso nella nostra pagina. Vediamo quindi insieme quali sono le sue novità e se conviene comprarlo.

Cos’è il buono fruttifero postale ordinario

I buoni postali, detti anche BFP, sono strumenti finanziari emessi da Cassa depositi e prestiti spa e sono la forma di raccolta di denaro in prestito garantita dallo Stato più antica d’Italia. I buoni postali sono distribuiti da sempre in esclusiva da Poste italiane quindi per sottoscriverli bisogna rivolgersi in ufficio postale o utilizzare i canali online di Poste. Oggi i clienti del risparmio postale, emesso da Cassa depositi e Prestiti e distribuito da Poste italiane, sono quasi 27 milioni!

buono fruttifero postale ordinario
buono fruttifero postale ordinario ottobre 2023

Potete leggere qui sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze cos’è il Risparmio Postale.

Come vengono impiegati i soldi raccolti con i buoni postali

La finalità dichiarata da Cassa depositi e prestiti spa (CdP) nel raccogliere questi prestiti dai cittadini è quella di sostenere lo sviluppo economico finanziando le aziende italiane, gli enti del territorio, i comuni. In passato molte di queste risorse sono state girate ai comuni ed altri organi locali sotto forma di mutui a lunghissima scadenza per la costruzione di infrastrutture come scuole, ponti e strade. Oggi gli impieghi di CdP spa sono molto più vari ed articolati e parte delle somme raccolte sono depositate sul conto di tesoreria del Ministero del Tesoro e sono quindi usati direttamente dal Governo italiano.

Come si differenziano i vari tipi di buoni

Ci sono buoni di diverso tipo e si differenziano fra loro principalmente per la data in cui sono stati resi disponibili, la loro durata, i tassi di interesse offerti e la modalità con cui questi interessi maturano. Ogni volta che una di queste caratteristiche cambia il buono in emissione non si può più acquistare e viene fatta una nuova “emissione”.

Il nuovo buono postale emesso ha nuove caratteristiche ed è caratterizzato da un nuovo numero di serie. In alcuni casi non tutti possono sottoscrivere un certo tipo di buono postale. Ci sono ad esempio dei buoni fruttiferi postali che possono essere sottoscritti solo da bambini e ragazzi ancora minorenni. Sono i cosiddetti buoni fruttiferi postali riservati ai minori, una tipologia che offre sempre i tassi di interesse più alti.

Il buono fruttifero postale ordinario è la tipologia di buono più semplice e lineare ed è sempre stato disponibile per i risparmiatori. Oggi è anche quello con durata maggiore fra quelli disponibili. Se andate in ufficio postale a chiedere di fare un buono quasi certamente vi proporranno in buono fruttifero ordinario. È la proposta più facile da fare per l’impiegato di Poste ma non sempre è la soluzione più adatta alle vostre esigenze di risparmio. Vi consigliamo di informarvi un minimo prima di andare in ufficio postale.

Se volete sapere quali sono tutti i buoni fruttiferi postali in vendita oggi e farvi un’idea di quello più adatto alle vostre esigenze potete leggere qui il nostro articolo sui migliori buoni fruttiferi postali del 2023.

Come funzionano i buoni fruttiferi postali

Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: si prestano i propri risparmi a Cassa depositi e Prestiti spa attraverso poste italiane spa per un certo periodo di tempo. Alla scadenza ci viene restituita la somma di denaro prestata più gli interessi maturati meno le tasse e l’imposta di bollo da pagare allo Stato.

La garanzia dello Stato italiano

Un grande vantaggio dei buoni fruttiferi postali bfp è che sono garantiti dallo Stato italiano (il che non li rende oggetto della normativa del bail-in come gli altri titoli) ed il fatto che siano prodotti con durate molto lunghe non sono soggetti alle oscillazioni di mercato.

Le forme di emissione dei buoni fruttiferi postali ed i loro vantaggi

I buoni sono strumenti finanziari che possono essere acquistati sia in “formato cartaceo” che in “formato dematerializzato”. Nel primo caso vi porterete a casa un bel foglio di carta più o meno pregiata che rappresenta il buono fruttifero postale ad esempio del tipo ordinario.

Nel caso di buoni postali dematerializzati (alcuni esistono solo così come ad esempio il buono fruttifero postale Risparmio Sostenibile) non si porta a casa un pezzo di carta ma bisogna essere possessori di un libretto postale o di un conto corrente postale che servirà da appoggio, da deposito titoli. Alla scadenza le somme saranno accreditate direttamente sul conto.

Ricordate che il buono fruttifero postale non può più essere al portatore quindi il pezzo di carta è solo simbolico, è come un ricordo per voi. Se lo smarrite potete in ogni caso chiederne un duplicato in ufficio postale al costo di 1,5 euro.

La possibilità di rimborso “a vista” dei buoni postali senza perdite in conto capitale

I buoni postali fruttiferi possono essere rimborsati in qualsiasi momento senza perdere mai il capitale iniziale. Il sottoscrittore può richiederne la restituzione sempre prima della scadenza, sia online che presso uno degli oltre 13.000 uffici postali sparsi su tutto il territorio italiano. Questa possibilità unica tra i prodotti finanziari, unita alla possibilità di rimborso parziale del buono, serve a mitigare in parte le lunghe durate e il pagamento degli interessi alla fine del periodo di sottoscrizione.

Il capitale sempre disponibile

Come ampiamente spiegato sopra un grande vantaggio dei buoni postali, e quindi anche del buono fruttifero postale ordinario, è la libertà di poter chiedere in qualsiasi momento il rimborso del titolo senza alcuna perdita in linea capitale e in interessi maturati.

Nel caso di buoni in forma dematerializzata il rimborso può essere chiesto anche solo per una parte del capitale, in questo caso si definisce rimborso parziale. Questa possibilità di frammentare il rimborso è una grande comodità che in caso di imprevisti ci permette di toccare i nostri risparmi il meno possibile. E’ anche molto utile nel caso in cui ci sia un rialzo generale dei tassi di interesse. In questo caso si può vendere senza perdite e usare parte di questi risparmi per investire in prodotti diventati più redditizi. Con i buoni cartacei, invece, non è possibile rimborsare parzialmente il buono ma solo per intero recandosi in ufficio postale con il buono cartaceo.

Il buono fruttifero postale ordinario, come tutti gli altri buoni postali, è quindi un investimento immediatamente liquidabile che vi restituisce sempre almeno il capitale inizialmente investito. Il rimborso anticipato infatti non comporta perdite di capitale né penalità. Ovviamente rimborsando anticipatamente rinunciate agli interessi non ancora maturati.

I tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali

Tipicamente i buoni postali sono prodotti a tasso di interesse fisso con rendimenti fissi crescenti anche se in un recente passato ci sono stati diversi tipi di buoni fruttiferi postali (mai buoni ordinari però) con rendimenti variabili. Ad esempio fino a qualche tempo fa c’erano il buono indicizzato all’inflazione italiana (magari ci fosse ancora oggi), il buono Europa (legato all’indice Euro Stoxx 50), il buono obiettivo 65 che aveva anche un utilizzo molto simile ad un prodotto pensionistico.

Oggi l’unico buono postale fruttifero indicizzato disponibile è il buono Risparmio Sostenibile che solo per l’ultimo anno è collegato ad un indice azionario ESG.

Qui trovate il nostro articolo che vi racconta il suo funzionamento e qual è la nostra opinione.

La fiscalità agevolata dei buoni fruttiferi postali

Altro importante vantaggio dei buoni postali è relativo alla fiscalità agevolata a cui sono sottoposti. A differenza degli altri strumenti finanziari, che sono soggetti all’aliquota del 26% di tasse sugli interessi, i rendimenti dei buoni sono tassati solo al 12,5% come gli altri titoli di Stato. Inoltre sono esenti dall’imposta di successione.

Il buono postale ordinario, così come la maggior parte dei prodotti finanziari, è soggetto a due tipi di tassazione: l’imposta di bollo dello 0,2% sul capitale investito e la ritenuta fiscale agevolata del 12,5% sugli interessi.

Aliquota fiscale sugli interessi

Agli interessi dei buoni postali fruttiferi e quindi anche a quelli del buono ordinario, è applicata una ritenuta fiscale agevolata del 12,5% come gli altri titoli di Stato. Gli altri prodotti finanziari come ad esempio i conti deposito, sotto soggetti ad un’aliquota del 26%.

Imposta di bollo

Anche per il 2023 l’imposta di bollo sui buoni e quindi anche sul buono fruttifero postale ordinario, è pari allo 0,2% del capitale iniziale (vi diranno che l’aliquota è lo 0,02 per mille, questo valore equivale allo 0,2%). L’imposta di bollo non si paga se al 31 dicembre il valore complessivo di tutti i propri buoni è inferiore ai 5.000 euro.

Nel caso in cui l’imposta di bollo sia maggiore del valore degli interessi maturati al netto della ritenuta fiscale, la somma dovuta non diminuirà mai il vostro capitale ma sarà pagata da poste italiane spa.

Questa che sembrerebbe una eventualità remota nel recente passato è stata molto comune a causa dei tassi di interesse prossimi allo zero. Pensate ad un buono fruttifero ordinario che i primi due anni era infruttifero. Riscuotendolo alla fine dei due anni gli interessi erano uguali a zero ma l’imposta di bollo da pagare era pari allo 0,2% sul capitale per ogni anno di possesso. Quindi le imposte erano più alte degli interessi maturati. In questi casi, grazie alla natura particolare dei buoni fruttiferi postali, la quota di imposta di bollo dovuta che avrebbe eroso il capitale iniziale è stata pagata da Poste italiane o da CdP.

Se volete saperne di più sull’imposta di bollo dei buoni postali potete leggere qui il nostro articolo dettagliatissimo in proposito.

Il taglio minimo sottoscrivibile del buono fruttifero postale ordinario

Il capitale minimo impiegabile nel buono ordinario è di 50 euro, quindi una somma alla portata di ogni risparmiatore. La somma massima che si può investire nel buono ordinario invece è di 3 milioni di euro.

La cointestazione dei buoni fruttifero postali

I buoni fruttiferi postali possono essere intestati fino a 4 persone contemporaneamente. Ognuno degli intestatari può in ogni momento riscuotere il buono anche senza delega degli altri. Anche in caso di decesso di uno degli intestatari. In questo caso il buono fruttifero postale non va in successione.

Se volete approfondire potete leggere qui il nostro articolo sui buoni cointestati con un defunto.

Il nuovo buono fruttifero postale ordinario oggi in collocamento: come è fatto e quanto rende

I buoni postali ordinari emessi da cassa depositi e prestiti spa hanno durata di 20 anni (ma, ricordiamo, può essere rimborsato in qualsiasi momento con gli interessi maturati) e riconoscono tassi di interesse annuali crescenti nel tempo. Attenzione, i singoli tassi nominali sono calcolati per il loro anno, non valgono per gli anni precedenti. Quindi per calcolare il tasso effettivo reale di ogni anno dovete calcolare un tasso di interesse medio.

Niente paura, abbiamo fatto noi questo calcolo per voi e di seguito vi indicheremo anche il tasso lordo effettivo annuo reale. Come abbiamo spiegato sopra gli interessi sono calcolati bimestralmente in regime di capitalizzazione semplice e capitalizzano annualmente in regime di capitalizzazione composta.

In estrema sintesi il nuovo buono fruttifero ordinario dopo 20 anni di attesa rende solo il 3,5% annuo lordo a cui bisogna sottrarre le imposte.

Alla fin fine il rendimento effettivo annuo lordo del buono fruttifero postale sarà del 3,5% mentre il netto sarà del 3,17% al termine dei 20 anni.

fonte: foglio informativo Cassa depositi e Prestiti

La tabella dei tassi di interesse del nuovo buono fruttifero postale ordinario

Bfp buono fruttifero postale ordinario: tabella tasso nominale annuo lordo

AnnoTasso nominale
annuo lordo
10,5%
20,5%
31,25%
41,5%
52%
62%
73%
83%
93%
103%
113%
123%
133%
143,25%
155%
165%
176%
187%
198%
209,5%
fonte: poste italiane spa

Buono fruttifero postale ordinario: tabella tasso effettivo annuo lordo

AnnoTasso effettivo
annuo lordo
10,5%
20,5%
30,75%
40,94%
51,15%
61,29%
71,39%
81,59%
91,75%
101,87%
111,97%
122,06%
132,13%
142,21%
152,33%
162,49%
172,7%
182,93%
193,19%
203,5%
fonte: poste italiane spa

La capitalizzazione composta del buono fruttifero postale ordinario

Secondo noi la caratteristica dei buoni fruttiferi postali più importante da valutare per i risparmiatori è che i buoni pagano tutti gli interessi solo alla scadenza del titolo. A differenza di altri strumenti finanziari che pagano ogni sei mesi o ogni anno degli interessi sotto forma di “cedole”, i buoni fruttiferi postali restituiscono capitale ed interessi solo alla fine del periodo di scadenza. Nel caso di un buono fruttifero postale ordinario avremo i nostri interessi, assieme al nostro capitale, dopo 20 anni, alla scadenza del titolo.

Questa informazione è importantissima per decidere quale strumento finanziario comprare. Se avete bisogno di una rendita i buoni fruttiferi postali non sono lo strumento adatto. Se invece non volete più toccare i vostri risparmi allora i buoni postali sono uno strumento comodo.

Questo pagamento posticipato degli interessi permette anche di guadagnare qualcosina in più nel tempo perché ogni anno i nuovi interessi vengono calcolati sul capitale più gli interessi già maturati negli anni precedenti (regime di capitalizzazione composta).

Nel buono fruttifero postale ordinario gli interessi maturano ogni due mesi (regime di capitalizzazione semplice). Questo significa che ogni bimestre il valore del buono fruttifero postale ordinario verrà remunerato con 2/12 del tasso di interesse annuo lordo previsto per quell’anno. Questi interessi bimestrali maturati diventano poi anche loro oggetto di interesse alla fine dell’anno in corso e di tutti gli anni successivi. Attenzione però perché questo buono fruttifero postale ordinario è infruttifero fino al compimento dei primi 12 mesi di sottoscrizione.

Buono fruttifero postale da 50.000 lire
buono fruttifero postale ordinario

Come acquistare il nuovo buono fruttifero postale ordinario

Il buono postale ordinario può essere sottoscritto recandosi fisicamente presso uno degli oltre 13.000 uffici postali sparsi in tutta Italia o attraverso i canali di vendita online di Poste italiane. Se volete necessariamente la versione cartacea dovete andare per forza in ufficio postale.

Acquisto in ufficio postale del buono fruttifero postale

Come abbiamo detto sopra recandovi in ufficio postale potrete sottoscrivere il buono postale ordinario in forma “cartacea” o “dematerializzata”.

Benché la forma cartacea abbia dalla sua la sensazione di poter tenere tra le mani il buono stampato e di poter toccare con mano il proprio investimento (fino a qualche tempo fa anche le obbligazioni e le azioni erano disponibili in formato cartaceo), questa comodità porta con sé dei rischi. Il principale è di dimenticarsi di andare ad incassare il buono alla data di scadenza con il pericolo di cadere nella prescrizione definitiva del titolo.

Con la forma “dematerializzata” invece i vostri soldi alla scadenza saranno accreditati direttamente sul vostro conto di regolamento; libretto o conto bancoposta che sia. Inoltre questa forma vi permette di poter chiedere un rimborso anticipato parziale del vostro buono ordinario in caso di necessità.

Acquisto online

Dal 2019 il buono dematerializzato può essere acquistato direttamente online anche da chi non è già cliente di Poste italiane. Chi possedeva un libretto Smart o un conto bancoposta abilitato alle operazioni online poteva acquistarlo online già da alcuni anni prima. Il processo è molto migliorato negli anni e oggi l’acquisto è quasi allo stesso livello di semplicità di quello dei servizi online delle banche tradizionali.

Tutti i dettagli del buono fruttifero postale ordinario nel nuovo foglio informativo

Se volete verificare tutti i dettagli del funzionamento del nuovo buono ordinario potete leggere di seguito per intero il foglio informativo distribuito dal 5 ottobre 2023 insieme al BFP. Il foglio informativo dei buoni postali è il documento ufficiale che descrive tutto quello che dovete sapere sui buoni fruttiferi emessi da cassa depositi e prestiti spa. E’ un po’ complesso da leggere ed in alcuni punti richiede anche delle conoscenze specifiche di finanza. Noi in questo e negli altri articoli cerchiamo di distillare per voi le cose veramente importanti da conoscere e quelle nascoste sui cui fare attenzione.

Questo non toglie che è sempre consigliabile andare sempre alla fonte delle informazioni per farvi un’opinione veramente completa ed autonoma.

Cosa fare in caso di buoni fruttiferi postali cartacei scaduti o prescritti

Un buono fruttifero postale viene considerato scaduto quando non riconosce più nessun rendimento. Se ad esempio si sottoscrive un buono fruttifero ordinario, quindi un buono con una durata di 20 anni, a partire dal 21° anno il buono non produrrà più nessun interesse e sarà perciò considerato scaduto.

Dal giorno successivo a quello della scadenza è prevista la decorrenza del termine di prescrizione che per i buoni fruttiferi postali cartacei avviene in 10 anni a prescindere dalla loro tipologia. Al termine di questo periodo si perde completamente il diritto di riscuotere capitale ed interessi. Ricordatevi quindi sempre di incassare i vostri buoni al massimo entro il termine di prescrizione.

Il nostro consiglio è di riscuotere subito alla scadenza il buono postale ordinario senza aspettare oltre. In passato dopo i 20 anni il buono ordinario maturava ancora interessi per altri 10 anni anche se con la capitalizzazione semplice. Oggi però non è più così e non ha nessun senso economico non andare ad incassare il buono fruttifero alla scadenza. Oltre a non far fruttare i nostri risparmi rischieremmo di perdere completamente i soldi al raggiungimento del termine della prescrizione.

Se volete sapere quali sono i buoni in scadenza quest’anno potete leggere qui il nostro articolo.

Conclusioni

Come abbiamo visto insieme prima questo nuovo buono fruttifero postale ordinario serie TF120A230606 emesso il 5 ottobre 2023 mantiene tutte le caratteristiche dei buoni postali emessi da Cassa depositi. I tassi sono stati leggermente ritoccati rispetto la serie precedente ma non ci sono stati importanti rialzi. Alla fin fine il tasso di interesse effettivo annuale lordo che si ottiene dopo 20 anni è il 3,5% annuo. Già oggi titoli di Stato con scadenze molto più ravvicinate offrono tassi molto più alti con la stessa garanzia dello Stato.

Questo buono ordinario rispetto ad altri investimenti ha in più la rimborsabilità alla pari in ogni momento e la capitalizzazione composta degli interessi. Questo assieme alla possibilità di rimborso parziale in caso di dematerializzazione lo rende un prodotto che vi lascia la possibilità di liquidarlo in futuro senza perdite in conto capitale se i tassi degli altri prodotti dovessero salire notevolmente.

Insomma un prodotto semplice, sicuro, che lascia una porta aperta in caso di futuri imprevisti. Il tutto al prezzo di un tasso di interesse più basso, ancora non allineato a quelli di mercato.

La possibilità di condividere attraverso la cointestazione il buono ordinario con altre persone lo rende uno strumento ancora più flessibile per scopi che vanno oltre il semplice investimento ottimale del proprio risparmio. Ricordate sempre di incassare il buono entro il suo termine di prescrizione.

Ora puoi leggere qui quali sono i buoni con i tassi reali più alti.